Sono giorni decisivi in casa Bari in vista della prossima stagione. Nel corso della prossima settimana – con ogni probabilità – verranno sciolte definitivamente le riserve sull’allenatore, Michele Mignani. L’ex difensore del Siena, che potrebbe essere stato corteggiato da Frosinone e Sampdoria, dovrebbe incontrare Polito per fare il punto della situazione e conoscere le intenzioni e le ambizioni del club.


Qualora si dovesse arrivare ad un congedo tra le due parti, si fanno da diverse parti già svariati nomi per la panchina biancorossa. Intanto sarebbe già sfumato un profilo, pur accostato al Bari. Si tratta di Alberto Aquilani che, dopo la gavetta nei settori giovanili della Fiorentina, avvierà la propria carriera da allenatore di prima squadra sempre in Toscana, ma a Pisa.


Gli altri nomi che vengono avanzati sono i seguenti: Fabio Caserta, Luca D’Angelo, Pippo Inzaghi e più defilato Marco Baroni. Si può iniziare con una considerazione tattica: tre di questi quattro allenatori (Caserta, Inzaghi e Baroni) prediligono come sistema di gioco il 4-3-3. Invece, D’Angelo predilige un modulo più in continuità con il gioco di Mignani: il 4-3-1-2 con il rombo a centrocampo. Detto che i sistemi di gioco – mai come oggi – sono estremamente fluidi, potrebbe essere un segnale comunque importante.


Il profilo accostato al Bari con maggiore insistenza è quello di Fabio Caserta. L’ex tecnico del Benevento è un amico fraterno di Ciro Polito, con il quale ha condiviso gli anni all’Atalanta e alla Juve Stabia. La sua ultima avventura in panchina risale alla scorsa stagione in cui è stato esonerato dal Benevento dopo appena 6 partite, in cui aveva raccolto 7 punti, frutto di 2 vittorie, 3 sconfitte e un pareggio. Va però ricordato come il club campano non abbia tratto alcun tipo di giovamento dai cambi di guida tecnica: ben 4 gli allenatori che si sono alternati, senza imprimere alcun cambio di rotta. Nella stagione precedente, poi, Caserta aveva trascinato la Strega alle semifinali play-off, dopo aver eliminato l’Ascoli. Fu poi eliminato dal Pisa di Luca D’Angelo, in virtù del peggior piazzamento in classifica.


Possiamo passare così al secondo indiziato per la panchina biancorossa: D’Angelo. Il tecnico ex Pisa, nella stagione ’21-22, fu in grado di sfiorare la Serie A, venendo eliminato in finale solo ai supplementari dal Monza. Il club toscano non gli aveva permesso di iniziare la stagione appena conclusasi, affidandosi al più esperto Maran, salvo poi fare marcia indietro dopo una manciata di giornate. Anche quest’anno D’Angelo ha mostrato una buona proposta di calcio, portando i nerazzurri a sfiorare la qualificazione ai play-off, dopo l’inizio a rilento.


Un altro nome che si fa con una certa insistenza è quello di Pippo Inzaghi, attuale tecnico della Reggina. Un profilo che non ha certo bisogno di presentazioni, trattandosi di uno dei volti più riconoscibili dell’intero panorama calcistico italiano. Da allenatore, invece, Inzaghi è stato un po’ altalenante. La sua carriera come tecnico, iniziata tra gli onori della panchina del Milan, ha poi seguito una gavetta importante. Ripartito dalla C, è stato in grado di portare il Venezia in Serie B, sfiorando poi il doppio salto. Dopo una parentesi negativa in Serie A con il Bologna, ha ricominciato nuovamente dalla cadetteria con grandi risultati a Benevento, portato a vincere il campionato. Le sue ultime esperienze, a Brescia e a Reggio Calabria, sono state caratterizzate da un andamento fortemente schizofrenico, in cui a un inizio con il botto ha fatto corrispondere un netto calo successivo.


Ultimo nome è quello di Marco Baroni, attuale allenatore del Lecce. Nel corso della prossima settimana è in programma il suo incontro con il direttore del club salentino, Pantaleo Corvino, per delineare il futuro. Non è affatto scontata una sua permanenza in giallorosso, il che sarebbe clamoroso, dopo la stagione in Serie A conclusasi con una salvezza tutt’altro che scontata. Sarebbe un profilo certamente importante per la Serie B, così come eclatante sarebbe uno scippo da parte del Bari ai danni del Lecce.  





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