Nella Conferenza dei capigruppo convocata qualche giorno fa non è stato raggiunto il numero legale, quindi nessuna convocazione è stata ancora fissata. Ma non passerà troppo tempo – c’è già chi parla del prossimo 4 luglio come data indicativa – prima il Consiglio comunale uscente torni ad occupare gli scranni dell’aula Dalfino un’ultima volta almeno per dare l’ok alle nuove tariffe Tari, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti. I numeri esatti non sono certi, la delibera non ha ancora ricevuto l’ok definitivo della giunta – propedeutico per il voto in aula – ma dal centrodestra promettono già battaglia.

“Sarà una vera e propria stangata – assicurano – un regalo post elezioni che i cittadini di certo non gradiranno”. E in attesa di conoscere gli importi esatti delle aliquote e dunque i calcoli che variano da Comune a Comune, si torna con la mente allo scorso dicembre, quando una sentenza del Consiglio di Stato ha annullato una delibera adottata dall’Arera cui la regione si era adattata, e con essa la possibilità di ridurre le aliquote. Si attende il passaggio in Giunta dunque, ma stando alle prime voci gli aumenti dovrebbero attestarsi mediamente sul 10 per cento per l’uso non domestico e tra il 6 e 15 per cento per gli usi domestici.







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