Nuovo passo avanti verso l’apertura di Mapei, l’azienda chimica che ha scelto la zona industriale di Bari per avviare il suo primo impianto al sud Italia. Il cda della Asi ha autorizzato la società di Atm (Acciaierie e Tubificio Meridionali), la fabbrica di proprietà della famiglia Scianatico che ha cessato la propria attività nel 2018, a vendere i propri suoli e il capannone. Ad acquistarli sarà appunto Mapei. Il via libera del consiglio di amministrazione dell’Asi era necessario per poter perfezionare l’operazione di vendita dei suoli e del capannone oramai dimesso. Mapei attende anche l’autorizzazione dell’Enac: il progetto dell’industria chimica prevede infatti la realizzazione di una torretta per lo smaltimento dei fumi del processo produttivo. L’insediamento di Bari produrrà principalmente massetti e intonaci e impiegherà almeno all’inizio tra i 40 e i 70 dipendenti (in Italia Mapei impiega 2257 persone).

L’industria, amministrata da Veronica e Marco Squinzi, figli di Giorgio (ex presidente di Confindustria, scomparso nel 2019) possiede in tutto il mondo 84 stabilimenti. Quello di Bari sarà il terzo in Italia: gli altri due sono a Robbiano di Mediglia (principale stabilimento del gruppo) e a Latina. La decisione di Mapei di investire nel capoluogo pugliese conferma la vivacità della zona industriale di Bari e Modugno: le richieste da parte di società che vogliono aprire nella zona Asi sono in crescita. Principalmente gli investimenti arrivano da operatori economici del settore della logistica, ma non solo. Ovs, società di abbigliamento per uomo, donna e bambino ad esempio, ha incassato l’ultimo via libera da parte del cda dell’Asi: creerà un polo di innovazione tecnologica e di un impianto in cui si svilupperanno attività legate al riutilizzo dei capi, in un’ottica orientata all’economia circolare.





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