Tende di colore bianco, chioschi in legno, strutture facilmente amovibili. Sono le prescrizioni che la Soprintendenza ha chiesto di rispettare ai principali proprietari degli stabilimenti balneari di Monopoli e quindi della zona di Capitolo. In uno dei tratti più rinomati della costa pugliese, quindi, si cambia. Con la nuova progettazione, i gestori dei lidi dovranno attenersi a queste indicazioni, in caso contrario le autorizzazioni a installare strutture per esempio per ospitare i bar non saranno rinnovate.

Il caso che riguarda i più noti stabilimenti balneari della costa di Monopoli è finito anche nelle aule del tribunale amministrativo al quale inizialmente si sono rivolti gli imprenditori. La storia comincia nel novembre dello scorso anno quando dal Comune di Monopoli arriva una comunicazione ai gestori dei lidi che hanno chiesto l’autorizzazione al posizionamento di strutture amovibili, come quelle utilizzare appunto per i locali per la somministrazione di bevande e alimenti. A presentare la richiesta i gestori dei lidi per i quali il permesso concesso anche alcuni anni fa era scaduto. Dal Comune, però, inizialmente è arrivato un secco no: la richiesta di mantenere le strutture amovibili è stata rispedita al mittente. Alla base della decisione del Comune la posizione della Soprintendenza che per le nuove autorizzazioni impone prescrizioni ben precise come appunto l’utilizzo di colori tenui per le tende che coprono ad esempio i chioschi o di particolari materiali, rigorosamente in legno per la realizzazione di queste strutture. Dopo il no del Comune i gestori degli stabilimenti hanno presentato ricorso al Tar, contestando la mancata autorizzazione. I giudici della terza sezione avrebbero dovuto discutere dei ricorsi, ma alla fine gli imprenditori hanno rinunciato alla causa. «Abbiamo avuto alcuni incontri con la Soprintendenza e con i proprietari degli stabilimenti che avevano chiesto la proroga dell’autorizzazione. E siamo arrivati ad un punto di incontro» dice il sindaco di Monopoli Angelo Annese. Per i gestori dei lidi è arrivata una proroga, potranno mantenere le strutture amovibili sino alla fine di ottobre, ma nel frattempo si sono impegnati a seguire una progettazione ben precisa sulla base delle indicazioni della Soprintendenza.

Che richiede quindi strutture meno impattanti sul paesaggio, che non siano cioè costruite in cemento, e che siano quindi sostenibili da un punto di vista ambientale. Chi non rispetterà queste indicazioni non otterrà l’autorizzazione. «Si tratta di strutture amovibili che vengono posizionate su aree private e che sono funzionali allo svolgimento dell’attività balneari» dice ancora il primo cittadino che aggiunge: «Questo contenzioso non riguarda quindi le concessioni demaniali che riguardano invece la zona della spiaggia dove vengono posizionati gli ombrelloni». I gestori, ora, a ottobre dovranno presentare una nuova progettazione.





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