Dopo la sfilata di Gucci, i Grandi della Terra. Nel mazzo delle carte di Giorgia Meloni spunta Castel del Monte come sede nella lista dei luoghi di Puglia destinati a ospitare il prossimo G7 a guida italiana. Era stata la stessa premier, da Hiroshima, ultima tappa dei Grandi a fine maggio, ad annunciare che il prossimo summit si terrà da queste parti dopo il voto per le europee. Dunque nella seconda metà di giugno 2024. Di certo c’è che in un incontro sul dossier con il sottosegretario alla presidenza del consiglio (e suo fedelissimo) Alfredo Mantovano, Meloni avrebbe detto che «sul luogo del vertice ci saranno sorprese». E così il monumento-simbolo di Federico II avrebbe guadagnato posizioni rispetto alla scelta di Otranto, che al principio – dopo alcune indicazioni date da Mantovano – sembrava quasi scontata. I problemi sono nati dopo alcune verifiche sulla sicurezza, ma resta il forte senso simbolico: Otranto è l’area più a est d’Italia, un luogo di eccellenza per quegli incontri tra «Oriente e Occidente» evocati dalla leader di Fratelli d’Italia in Giappone. Però la città che ospita i resti degli ottocento santi-martiri avrebbe mostrato qualche punto debole logistico: una priorità assoluta per chi ospita i Grandi della Terra. L’ultima volta che è toccato all’Italia, nel 2017, ci sono stati oltre 20 fra capi di Stato e di governo per il vertice clou di Taormina, 200 capi delegazione per le 10 riunioni ministeriali – compreso il G7 Finanze a Bari – per un’affluenza di oltre 6mila delegati e 4mila giornalisti nel complesso.
Il castello più famoso del Paese, che si è meritato una faccia della moneta da un centesimo di euro, sarebbe il luogo più avvantaggiato proprio in materia di sicurezza. Anche su Lecce, probabilmente, che rimane un’opzione al vaglio di Palazzo Chigi. Se fosse soltanto il cuore a comandare, però, non ci sarebbe partita, raccontano fonti vicine al dossier: per il “suo” G7 Meloni sceglierebbe la Valle d’Itria, territorio del quale è innamorata. Tanto che dopo la passerella nel buen retiro di Bruno Vespa a Manduria – «al G7 faremo fare i nodini di mozzarella con le mani ai leader mondiali», aveva svelato Meloni – la premier avrebbe passato una notte in una piccola masseria nelle campagne di Cisternino prima di volare a Cartagine per incontrare il presidente della Tunisia, Kais Saied, e alla Kasbah di Tunisi per un faccia a faccia con la collega nordafricana Najla Bouden.

Su Castel del Monte si è detto e scritto di tutto a proposito della sua destinazione d’uso da parte del Puer Apuliae. Il medievista Franco Cardini, sul volume di Repubblica uscito nel febbraio scorso, l’ha definito come “una lezione di teologia fatta pietra, un miracolo di logica iperbolica, una mirifica visione”. E non a caso Gucci l’anno scorso l’ha scelto come palcoscenico per Cosmogonie, la sua sfilata-evento. Ora, se dovessero essere confermate le indiscrezioni, l’ottagono sul quale continuano ad arrovellarsi storici e architetti potrebbe diventare un laboratorio della politica internazionale. E tornare al centro del mondo.

 





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